La carta di Lampedusa

La carta di Lampedusa

Lampedusa_La Carta è il risultato di un processo costituente costruzione di un diritto dal basso che si è articolato attraverso l’incontro di molteplici realtà e persone che si sono ritrovate a Lampedusa dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014. Da Lampedusa si è dato il via ad un percorso che auspica di vedere tutti e tutte partecipi nel rendere reali i diritti di cittadinanza, che sono diritti di tutti e tutte.

La sfida è mettere a valore i contenuti della carta, rendendoli, così, concreti e praticabili. Nei mesi precedenti l’incontro a Lampedusa è stata messa a disposizione una piattaforma on line in cui chiunque poteva apportare il proprio contributo. Il lavoro di collante tra i vari apporti è stato lungo, segno della grande partecipazione e coinvolgimento di realtà e persone anche molto eterogenee tra di loro.

Le parole d’ordine decise collettivamente nei mesi precedenti all’inizio dei lavori sono state condivise e hanno determinato lo scheletro della carta. La “Carta di Lampedusa non è un proposta di legge o una richiesta agli stati e ai governi”, ma “un patto che unisce tutte le realtà e le persone che la sottoscrivono nell’impegno di affermare, praticare e difendere i principi in essa contenuti, nei modi, nei linguaggi e con le azioni che ogni firmatario/a riterrà opportuno utilizzare e mettere in atto”.

In questo modo si mette a valore la ricchezza della caratterizzata delle differenze di ciascuno. Allo stesso tempo si specificano quelli che sono i principi che ne determinano lo spirito e che non possono essere avulsi dalle pratiche.

La carta va a decostruire linguaggi, pratiche e contenuti che connotano le politiche migratorie imposte dall’alto, dai governi nazionali e dall’Unione Europea. Nella carta volutamente si utilizza un nuovo linguaggio che guarda in positivo e che mira alla “costruzione di un’alternativa fondata sulla libertà e sulle possibilità di vita di tutte e tutti senza preclusione alcuna che si basi sulla nazionalità, cittadinanza e/o luogo di nascita”. Si parla quindi di libertà e non di divieti e limitazioni, si introducono concetti che aprono a un nuovo modello di accoglienza europea, nuove forme di cittadinanza, nonché apertura delle frontiere e immediata chiusura di ogni centro di detenzione, qualunque esso sia.

Si parla di diritti, dei diritti di tutte e tutti. È in questo senso la Carta di Lampedusa è la carta dei diritti di tutte e tutti.

La Carta è divisa in due parti. La prima parte è dedicata alle varie libertà che verranno poi declinate nella seconda parte, confrontandole con l’attuale situazione dettata dalle politiche migratorie e di militarizzazione dei confini.

Nella Carta si parla di:
– libertà di movimento
– libertà di scelta
– libertà di restare
– libertà di costruzione e realizzazione del proprio progetto di vita in caso di necessità di movimento
– libertà di resistere
– libertà personali.

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Clicca qui per visitare il Sito Carta Di Lampedusa.

 

 

 

 

 

 

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